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"Cosa vuoi fare nella vita?". La scritta campeggia su un enorme manifesto della Scuola Radio Elettra, di fronte all'entrata di un'armeria romana. Gli anni Settanta sono agli sgoccioli, ma per un pugno di giovani pronti a tutto quel messaggio pubblicitario appare semplicemente assurdo. Loro sono i guerrieri del nulla, i cavalieri senza sonno, non hanno in mente un chiaro progetto politico e persino i loro riferimenti ideologici sono ambigui: schegge impazzite di un anarchismo maturato in seno all'isolamento della Destra convenzionale e destinato a esplodere nelle strade delle città italiane. Questi sono i protagonisti di un fenomeno tutto nuovo ribattezzato "spontaneismo armato": giovani protetti da nomi di battaglia che uccidono e vengono uccisi mentre un'intera nazione precipita in un intreccio di trame oscure, segretamente intessute da spregevoli soggetti al soldo dello Stato. Ambientato in un periodo compreso tra il rogo di Primavalle e l'arresto del "Tenente", Il senso del piombo costruisce una metafora palese di un'Italia oscura e violenta, dove chiunque può stringere un'arma e fare fuoco per manifestare la sua rabbia, facendosi ribelle, carnefice e, irrimediabilmente, pedina del Sistema.